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F1 | GP Gran Bretagna 2022: analisi gara di Silverstone

Sainz vince davanti a Perez e Hamilton. Ferrari commette altri errori strategici e nella gestione dei piloti. Leclerc 4° con strategia rivedibile. Verstappen 7° limita i danni

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Per la Scuderia di Maranello si è trattata di una domenica dai due volti. Da un lato la vittoria di Carlos Sainz, la prima in carriera in F1, ha riportato il Cavallino Rampante sul gradino più alto del podio dopo tre mesi. Di contro, però, il quarto posto finale di Charles Leclerc pone ulteriori interrogativi sulla gestione della corsa da parte della Ferrari per come è maturato questo risultato. Infatti, sorgono nuovi dubbi su come al muretto abbiano gestito la strategia e le posizioni dei piloti in pista.

In primo luogo, si è notato come sia nel primo stint di gara con le gomme medium C2 sia nel secondo long-run con gomme hard C1 Leclerc avesse un passo gara migliore rispetto a Sainz. Un ritmo migliore nonostante avesse l'endplate dal lato destro dell'alettone anteriore rotto a causa del contatto con Sergio Perez nel sorpasso ai danni del messicano all'interno della curva 4 nell'arco della seconda partenza successivamente all'interruzione della gara per l'esposizione della bandiera rossa a causa dello spaventoso incidente di Guanyu Zhou.

Dopo che Max Verstappen ha accusato, al 12° giro, un problema tecnico al fondo della sua Red Bull con conseguente perdita della leadership della gara a favore delle due Ferrari, lo spagnolo è tornato leader della corsa davanti al monegasco e si è cominciato a denotare come il campione F2 2017 avesse più ritmo rispetto al compagno di box tanto da farlo presente via radio al muretto in modo da trovare una soluzione per ottenere uno scambio di posizioni dato che alle loro spalle Lewis Hamilton stava effettuando giri veloci in successione passando dall'1:33.2 all'1:32.5.

Una sequenza di tornare monstre che lo hanno portato a ridurre il divario dalla vetta da 6.4 secondi a 3.2 secondi. Nel mentre Sainz non si schiodava dall'1:32.9 con Leclerc più veloce alle sue spalle ma non in grado di trovare lo spunto decisivo nonostante l'ausilio del DRS. Al 21° giro il madrileno rientra ai box per montare le coperture hard C1 e cinque tornate dopo la medesima strategia viene adottata anche con la vettura gemella ripristinando il medesimo ordine antecedentemente alle due soste ai box.

A questo punto la Mercedes segue la strategia opposta con Hamilton, che rimane in pista con le medium C2 per provare l'overcut su ambedue le Ferrari. Il sette volte campione del mondo conduce la gara precedendo Sainz e Leclerc, con lo spagnolo che ha sempre meno di un secondo di vantaggio sul compagno di squadra tanto che il suo ingegnere di pista Riccardo Adami gli chiede di abbassare il ritmo sull'1:32.2, lo stesso di Hamilton, straordinario con le medie usate a mantenere quel ritmo.

L'iberico viene sollecitato a incrementare il passo per una duplice motivazione: il pilota della Mercedes stava ampliando il proprio divario cronometrico avvicinandosi alla finestra dei 19 secondi per effettuare il pit stop e rientrare nuovamente primo con l'undercut e il monegasco invitava il team a trovare una soluzione per mettersi lui all'inseguimento del pluri iridato dato il passo gara migliore. Al 30° giro al madrileno viene dato l'ultimatum, o abbassa il suo ritmo sul target lap time 1:32.2 o dovrà cedere la posizione alla vettura gemella.

Al passaggio seguente la Ferrari effettua lo scambio di posizione tra le due monoposto e sventa appena in tempo l'overcut della Mercedes con Hamilton che forse poteva richiamare ai box il britannico quando il vantaggio era giunto a 18.9 secondi e avrebbe forse sopravanzato ambedue le vetture della Scuderia di Maranello. L'inglese invece prosegue ma Leclerc è circa 2/3 decimi al giro più veloce e il divario cronometrico decresce a un margine di sicurezza che porta la Mercedes fuori dalla finestra cronometrica per poter effettuare la sosta e sopravanzare con Lewis quantomeno Carlos.

I tedeschi non hanno voluto prendersi il rischio, ma il Cavallino Rampante ha effettuato lo scambio di posizione con netto ritardo rischiando di subire l'overcut dai campioni del mondo in carica. Il sette volte iridato monta le gomme medium C2 al 32° giro e rientra terzo dietro alle due Rosse con un distacco di 3.1 secondi da Sainz e 6.2 secondi da Leclerc che, seppur con l'alettone anteriore danneggiato e 5 punti di carico aerodinamico in meno, impone un ritmo gara sull'1:31.8/1:31.9 che lo porta ad ampliare il divario cronometrico sul compagno di squadra, a sua volta alle prese con il risparmio benzina.

Il sette volte campione della Mercedes comincia dunque a ridurre il distacco dallo spagnolo ma al 39° subentra la Safety Car per il ritiro di Estaban Ocon, costretto a parcheggiare la sua Alpine poco prima della curva Copse per via di una problematica tecnica alla pompa della benzina. Qui vi è il secondo errore strategico della Ferrari che richiama ai box Sainz per montare le gomme soft C3 nuove invece di Leclerc, più veloce in pista rispetto al compagno di squadra, nonostante l'ala anteriore danneggiata, sia con le medie sia con le dure, leader della gara e soprattutto avanti nel mondiale come posizione in classifica e rivale diretto di Verstappen che arranca in nona posizione.

La strategia sarebbe dovuta essere favorevole al pilota più veloce e avanti nel mondiale, se l'opzione era fermare solo uno dei due piloti diversificando la strategia per l'ultimo stint. Uno con le gomme soft nuove per attaccare e l'altro con le hard usurate che prosegue cercando di cogliere il momento decisivo negli ultimi giri quando potrebbe esserci un accentuato degrado della mescola più soffice. L'altro scenario strategico poteva essere quello del doppio pit-stop, dato che vi era una finestra cronometrica abbastanza ampia per poterlo effettuare.

Infatti nel momento in cui Sainz rientra ai box, Leclerc ha un vantaggio su di lui di 9.3 secondi, quindi un margine molto ampio per poter effettuare la sosta con entrambi i piloti e mettersi a parità di strategia con Hamilton, Sergio Perez e Fernando Alonso alle loro spalle. La Ferrari lascia dunque in pista il monegasco con le hard usurate, mentre gli altri dispongono dei compound soft nuovi e alla ripartenza prende forma l'errore strategico commesso dalla Scuderia di Maranello con Charles che viene sopravanzato da Carlos prima e successivamente dal messicano della Red Bull e dal pluri iridato della Mercedes nonostante sorpassi e controsorpassi con una difesa davvero stoica.

Leclerc è stato messo in una condizione di netto svantaggio in pista rispetto sia alla vettura gemella sia nel confronto con gli avversari anche loro con le mescole soft nuove. Quello che rende incomprensibile la strategia adottata dalla Ferrari, oltre al fatto che ci fosse il divario cronometrico per poter effettuare il duplice pit stop mantenendo invariate le posizioni, è come sia possibile il fatto che sia stato messo in condizioni svantaggiose il pilota più veloce in pista, più veloce durante la stagione, meglio posizionato nel mondiale e soprattutto rivale numero uno del campione del mondo in carica della Red Bull.

Se si voleva diversificare la strategia durante il periodo di Safety Car in ottica finale sprint della gara, era Sainz quello che andava lasciato in pista con le hard usate non il suo compagno di box per i motivi sopracitati. Alla fine lo spagnolo ha centrato il primo successo in carriera, non rubando nulla sia chiaro, mentre il monegasco non ha potuto far nulla contro Perez e Hamilton, un secondo più veloci con pneumatici morbidi nuovi, scivolando dalla prima alla quarta posizione finale.

Un risultato amaro aggravato dal fatto che Verstappen abbia concluso appena settimo per via di un problema al fondo della vettura dall'undicesimo giro in avanti che gli ha comportato una perdita del 20% di carico aerodinamico a causa di un pezzo di carbonio di un'AlphaTauri che ha disintegrato una parte del fondo. Considerando la gara colma di difficoltà dell'iridato della Red Bull, a maggior ragione la Scuderia di Maranello doveva approfittare con Leclerc, che in pista si era guadagnato la leadership della corsa, per guadagnare 18 punti in classifica invece che appena 6. Anche in ottica costruttori la doppietta era a portata e sarebbe stato un bottino pieno di punti che avrebbe accorciato il divario del team di Milton-Keynes.

Per la Ferrari il difficile viene adesso. Sainz è distante appena undici lunghezze da Leclerc nella classifica piloti, come potrà accettare eventuali ordini di scuderia nelle future gara se ha quasi il medesimo bottino del compagno di squadra e conseguentemente percentuali di chance iridate molto simili? Ecco come non aver stabilito le gerarchie sia stia rivelando un boomerang. Tra l’altro il compito nello stabilirle non sarebbe stato molto complicato, dato che pista e cronometro hanno denotato come in questa stagione il monegasco sia migliore dello spagnolo al volante della F1-75 e Silverstone lo ha messo in luce nuovamente.

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